Avere il corpo “contro”: ecco la frase che meglio di tante altre esprime la sensazione di chi si trova a dover fare i conti con sintomi che sembrano fatti apposta per ostacolare momenti belli o situazioni cui si tiene in modo particolare. In pratica, delle volte fra la persona e il mondo, si frappone un sintomo.
Anche se la genesi è multifattoriale (genetica, ambientale, emotiva), spesso sono presenti sintomi che diminuiscono la qualità di vita di chi ne è affetto; ciò può avere conseguenze nella vita di tutti i giorni, con sentimenti di preoccupazione, tristezza profonda, isolamento, rabbia e disperazione.
Che ruolo giocano i fattori psicologici?
In alcuni persone condizioni di sofferenza fisica ed emotiva protratta a lungo si intrecciano e si influenzano reciprocamente complicando la malattia e rendendo più difficile la guarigione.
Cosa fare?
Di solito la gestione della malattia può richiedere cure integrate con farmaci, stili di vita salutari e benessere mentale. L’intervento psicologico si pone come integrazione alle cure mediche e sostegno delle stesse. Al fine di non rendere vani i risultati raggiunti dal trattamento medico è spesso necessario individuare e risolvere le difficoltà emotive vissute dalla persona che, delle volte, finiscono per manifestarsi direttamente attraverso i sintomi fisici. Lo psicologo agirà fornendo un supporto nella gestione degli stati ansiosi, nel ridurre i fattori di stress o a raggiungere una maggiore consapevolezza di quali sono gli aspetti emotivi che possono mantenere o aggravare le condizioni della malattia.
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